NON ABBIAMO NEMMENO LA PIU' LONTANA IDEA DI QUANTI MALEFICI POSSONO PROCURARE GLI OPERATORI DELL'OCCULTO,QUALI : MAGHI - CHIAROVEGGENTI - CARTOMANTI - MEDIUM ECC. ECC.

Striscia la notizia è una trasmissione televisiva che ha smascherato molti operatori dell'occulto,adepti del male anche a loro insaputa (molti si credono solo imbroglioni, ma non è così). Fra i famosi, ricordiamo quella mamma,figlia e adepto brasiliano (preferisco non nominarli) che urlando come pazzi in tv, hanno circuito centinaia di povera gente,riducendo loro sul lastrico per un pugno di sale e un pochino d'erba secca.

In ultimo,Striscia ha scoperto una tizia che si fa chiamare "professoressa" e "dottoressa" (ma professoressa e dottoressa in che ?) e che per la modica cifra di 660.00 euro,guarisce dai tumori e prepara reliquie nelle quali ha trasmesso le sue preghiere. Ma a chi ha pregato?? Non guardiamo tutte le immagini sacre che aveva in bella mostra sulla scrivania e sulle pareti,ma chiediamoci questa tizia chi ha pregato,per ottenere poi un compenso in danaro? Danaro in molti casi intriso ancora del sangue e del sudore della fronte di qualche povera vittima !!!

VERGOGNA,,,,,,,,,,,,,VERGOGNA...............VERGOGNA !!!!

RIPORTO IL TESTO DI UN'INTERVISTA  AL PIU' FAMOSO SACERDOTE ESORCISTA ITALIANO : p.GABRIELE AMORTH :

Padre Amorth: O Dio o i maghi

L'occultismo e le pratiche magiche rovinano tante famiglie e contrastano con i principi della fede. L'esorcista modenese, noto in tutta Italia, ricorda che non si può essere cattolici e credere alla magia.

Dieci milioni di persone in Italia, secondo l'Eurispes, si rivolgono ogni anno a maghi, imbonitori, astrologi e occultisti. Gli italiani affollano le anticamere delle cartomanti, s'incollano davanti alla tv in cerca di consigli da ciarlatani che fanno pubblicità sul piccolo schermo, e corrono ad acquistare libri e opuscoli su oroscopi, magia e cartomanzia. Un giro d'affari valutato in oltre mille miliardi di vecchie lire. E intanto vengono arrestate Vanna Marchi, la figlia e la guaritrice mamma Ebe. Intanto si scopre che una maga trasformista pubblicizzava le sue arti con una ventina di nomi diversi, raggirando migliaia di persone per decine e decine di miliardi sempre di vecchie di lire. Ma questi arresti sono solo la punta di un iceberg. Il fenomeno è trasversale e coinvolge persone d'ogni estrazione e, ahimè, anche tanti cattolici che non avvertono l'enormità di avere più fede nell'occulto che in Dio. Come afferma Don Gabriele Amorth, la superstizione aumenta quando cala la fede. Credere nella magia significa anche vivere male e, spesso, rovinare economicamente la propria famiglia. Un problema sociale enorme. Eppure non c'è nessuna pratica magica, occultistica, astrologica o alchemica che si salvi sul piano della logica intellettuale e di una seria sperimentazione scientifica.  Intanto è bene ricordare come, tempo fa, il Papa abbia detto che la risposta ai problemi esistenziali non arriva né dagli oroscopi né dalle previsioni magiche, ma dalla preghiera, accompagnata da una vita conforme alla legge di Dio.

Delusioni sentimentali, difficoltà psicologiche, dissapori in casa e anche gravi malattie. Tanti i problemi che qualcuno pensa di risolvere rivolgendosi ai maghi. Un mondo oscuro fatto d'imbrogli e raggiri che, lo stiamo scoprendo soprattutto in quest'ultimo periodo, coinvolge decine di migliaia di persone. Su questa tormentata vicenda è stata chiesta un'opinione e qualche consiglio a chi il male lo combatte tutti i giorni. Don Gabriele Amorth, complice il successo dei suoi libri e le interviste sui giornali e in tv, è da tempo l'esorcista più famoso d'Italia. Il suo aspetto fisico e anche il cognome gli conferiscono un alone misterioso. Ma quando iniziamo a parlare scopriamo subito che il sacerdote modenese è una persona pacata e prodiga di consigli.

Cosa pensa del fenomeno dei maghi truffatori?

«Per me c'è in radice una realtà: quando cala la fede, aumenta matematicamente la superstizione. Quindi, il ricorso ai maghi è per me sacerdote un segnale di allarme per il calo profondissimo ed estesissimo di fede in cui ci troviamo, non solo noi italiani, ma tutta la Chiesa latina».

Tra coloro che si rivolgono ai maghi ci sono molti cattolici. Com'è possibile conciliare la fede con questi atti?

«Questo accade perché si vive un cattolicesimo di forma e fasullo. Non si può essere cattolici senza essere praticanti. Il credo degli italiani è: credo in Dio, ma non sono praticante. Al che io rispondo: non ho mai incontrato un diavolo che sia ateo perché tutti i diavoli credono in Dio e non sono praticanti, cioè non osservano le leggi del Signore. Faccio qualche esempio. Gli italiani non vanno mai a messa. Oppure basta pensare a cos'è ridotto il sesto comandamento. E poi c'è lo sfascio delle famiglie. I ragazzi convivono, come se fossero sposati, e dopo dieci anni di fidanzamento o si separano o si sposano e dopo due mesi sono già separati. Direbbe il mio vecchio parroco di Modena, Don Barbolini: arrivano al matrimonio come limoni spremuti. Quindi c'è questa perdita della pratica e della vita cristiana. Credere in Dio e non essere praticanti non serve a niente e crea le condizioni per praticare la superstizione».

Qual è la prova inconfutabile che tutto quello che viene fatto dai maghi è una fandonia?

«Ricevo spesso persone che sono state dai maghi. Noi esorcisti in genere accogliamo persone che prima sono state dai medici, poi dai maghi ed infine arrivano da noi. E ci dicono che non hanno ottenuto nulla. Spendono decine di milioni. Uno mi ha raccontato di aver speso due miliardi senza cavarci nulla. Da questo si capisce che i maghi sono semplicemente dei truffatori. C'è però una conseguenza grave perché, rivolgendosi ai maghi, si apre la porta all'azione straordinaria del demonio. Ricordo che l'azione ordinaria del demonio, a cui tutti siamo sottoposti, è quella di farci cadere nel peccato. L'azione straordinaria del demonio è, invece, di dare mali particolari di salute, degli affetti, impossibilità del lavoro, fallimenti continui. Il culmine di tutto questo è la possessione diabolica. Quando uno si accorge che dopo che è stato da un mago ottiene questi svantaggi, vuol dire che è stato da una mago satanista. Ma la maggior parte dei maghi non sono satanisti, sono semplicemente imbroglioni con un po' di intuito».

Come definirebbe il peccato commesso da chi si rivolge ai maghi?

«E' il peccato di superstizione, ossia si va contro il primo comandamento. Anziché rivolgersi a Dio, si ricorre a qualcuno che non è Dio e che molte volte è Satana».

Che differenza c'è tra un vero satanista e i tanti maghi di cui sentiamo parlare tutti giorni?

«C'è una sostanziale differenza. I maghi tirano solo a fare quattrini. Il vero satanista non tira ai soldi, ma vuole fare dei proseliti. In parole povere cerca di portare la gente verso Satana, cerca di diffondere il culto del demonio e di distogliere dal culto di Dio. In Italia si stima ci siano 150 mila maghi e persone dedite a pratiche di occultismo. La maggior parte di questi pensa solo al denaro e se ne infischia delle convinzioni delle persone».

Anche se molti prendono le distanze dai maghi, notiamo però che i media spesso li tollerano. Quasi tutti i giornali, ad esempio, hanno l'oroscopo. Quanta responsabilità hanno i mezzi di comunicazione nella diffusione di questo fenomeno?

«Hanno una grossissima responsabilità. Perché le trasmissioni televisive trattano di queste cose? Per la curiosità e perché l'uomo ha sempre avuto il desiderio innato dell'occulto. E' la curiosità di conoscere le cose che non si sanno. Però, oltre al divertimento e allo spasso di vedere cose occulte, c'è anche un interesse personale per vedere se si può trovare qualcosa di personalmente utile. Per cui molte persone diventano clienti di questi maghi grazie alla televisione e ai giornali. Se, invece, i responsabili delle trasmissioni avessero un minimo di senso del dovere cioè essere educatori del pubblico rinuncerebbero al guadagno derivante dal reclamizzare i maghi. Visto che le televisioni sono molto costose, raccolgono volentieri la reclame di un mago così come fanno per un prodotto industriale».

Secondo lei il successo di questi maghi è anche un successo di satana?

«Le racconto un episodio. Ho avuto la grazia di andare da Padre Pio per 26 anni. Quando all'epoca si diffuse la televisione lui era furioso. E quando gli si diceva che la TV era un'invenzione meravigliosa, lui rispondeva: "Sì, lo so, è un'invenzione che potrebbe fare un bene immenso, ma vedrete che uso se ne farà". Ed io non esito a dire che la televisione rovina adulti e giovani, e aggiungo che è stata perniciosissima per l'ambiente ecclesiastico perché ha portato dentro casa il mondo visto nelle sue forme peggiori. Basti pensare a tutte le scene di sesso, orrore e violenza che passano tutti i giorni. Tutto questo ha portato ad una perversione generale dei costumi. Crediamo di essere degli uomini liberi e, invece, non lo siamo perché veniamo influenzati dai mass media».

Ma esiste un modo per utilizzare bene la televisione?

«Si certo. Basti pensare a Radio Maria e a Tele Pace. Questi mezzi usati in maniera positiva hanno una grande efficacia. Da nove anni, ogni mese, ho uno spazio di un'ora e mezza su Radio Maria che è molto seguito. Ed è una radio che ha più di due milioni di ascoltatori in Italia. Quindi, se usati bene, questi mezzi possono essere educativi, positivi e fare del bene alle persone. L'esempio migliore è la Bibbia che è stato il primo libro ad essere stato stampato».

Quale consiglio darebbe a tutte le persone che si rivolgono ai maghi?

«Avere il buon senso di capire che hanno a che fare con dei satanisti o con degli imbroglioni. In ogni caso hanno solo dei danni e nessun vantaggio. E' un peccato di superstizione. Quindi se sei un credente e un praticante, ossia uno che ubbidisce alle leggi di Dio, ubbidisci anche al primo comandamento e non avvicinarti a questi mezzi. Se ti rivolgi ad un mago, oltre ad avere dei danni, sei anche un imbecille perché regali fior di milioni per ottenere del male».

La trasmissione Mi manda Rai tre,in onda tempo addietro, e che rende sempre un buon servizio all’utente, ha trasmesso l’incredibile storia di tal mago Amadeus, denunciato da molte persone per presunta truffa. Il colmo della spudoratezza, il sedicente Mago la ha avuta quando, in studio, ha affermato con assurda spavalderia: faccio esorcismi e per giunta mi riescono meglio di quelli fatti da alcuni preti. Ha aggiunto,  che spesso vanno da lui persone addirittura stanche di perdere il tempo da esorcisti veri. Insomma, siamo al paradosso, al limite della farsa quando si scopre che costui, dietro parcelle milionarie, impartisce benedizioni, definendosi persino demonologo. E allora tanto vale, far parlare il demonologo vero, il professor Renzo Lavatori, massima autorità nel campo, uno che di demoni se ne intende: “ intanto non so con quale autorità, intendo dire chi gli abbia dato la patente di demonologo. Forse se le è  auto ...

... attribuita”. Professore, chi è il demonologo?: “ quel teologo che studia Satana, un teologo che analizza il diavolo attraverso la Sacra Scrittura, i pensatori della Chiesa, il suo Magistero e la tradizione”. Vi è differenza tra demonologo ed esorcista?: “ certamente. Il demonologo è il teologo o comunque lo studioso che approfondisce lo studio di Satana partendo appunto dai Sacri Testi e dalla Tradizione, ma con piglio scientifico, mai fai da te”. L’esorcista?: “ l’esorcista è un sacerdote, sottolineo sacerdote sacramentale, che dietro mandato del suo Vescovo scaccia i demoni”. Possono coincidere nella stessa persona il ruolo di esorcista e di demonologo?: “ normalmente si tratta di due persone distinte, ma nulla e nessuno vietano all’esorcista di essere studioso di Satana e viceversa. Insomma non esiste un divieto esplicito in tal senso”. Il signor Amadeus, laico,afferma di effettuare esorcismi: “  lo ripeto, i laici non possono effettuare mai esorcismi sacramentali e liturgici che sono affidati dal rituale solo a sacerdoti delegati dal vescovo e per giunta dotati di particolari carismi. Questo non per prevaricazione da parte della Chiesa, ma per la ragione che l’esorcismo è frutto della forza del Signore ed effettuato sempre nel nome di Dio”. Dunque l’esorcismo liturgico e rituale è proibito ai laici?: “ certamente. Ma esistono molti ciarlatani dei quali diffidare che speculano con abilità sulle disgrazie altrui. Poi un esorcista vero non si fa pagare parcelle milionarie o non cerca utilità marginali o bagattelle come pranzi e cene da persone che abbindola con fumo negli occhi, magari facendosi credere uomo di Chiesa o dotati di particolari carismi. Costui è solo un volgare millantatore, persino degno di denuncia”. Dispiace che trattando un argomento tanto delicato, nessuno sapesse rispondere al presunto esorcista, sarà per un’altra volta. Il signor Amadeus dice di elargire benedizioni e rituali dietro laute parcelle: “ altra blasfemia. La benedizione la si pronuncia sempre nel nome di Dio e mai a fine di lucro”. Satana è un raffinato ingannatore, non è che dietro Amadeus si nasconda Satana, visto che discredita i veri esorcisti?: “ guardi non lo escluderei. Satana e furbo, astuto, diabolico. Spesso assume vesti impensabili e posso anche ritenere che dietro le seduzioni di Amadeus si possa celare una manovra del gran mentitore. In caso di esorcismi io suggerisco prudenza. Andate dal medico, dal sacerdote, anche se non ufficialmente esorcista, però mai da maghi e ciarlatani del genere. Cadere nelle loro grinfie è pericoloso sia dal punto di vista della salute, che economico”. Vi è spesso un abuso della credulità popolare: “ vero. Costoro sono gente abile,spesso si fa passare per pia e devota, ma sono dei diavoli mascherati oltre che impostori”. I giornali, duole dirlo, sono pieni di annunci di maghi e guaritori del genere: “ anche loro hanno le loro brave colpe. Ormai si fa tutto nel nome del dia denaro, per mammona, pubblicare ogni sorta di nefandezza. Poi ci lamentiamo. Un buon esempio sarebbe  saper dire di no a certi annunzi,ma il mancato guadagno duole”. E molti innocenti piangono e si indebitano. Diffidate dai ciarlatani dell’occulto e della fede.

 

  Nota Pastorale della Conferenza Episcopale Toscana - Giudizio dottrinale della Chiesa
 
 


GIUDIZIO DOTTRINALE DELLA CHIESA

10. «Io sono il Signore, vostro Dio»


La Chiesa in genere non si è preoccupata di entrare in modo troppo analitico nei dettagli del fenomeno della magia; la sua condanna, tuttavia, è stata costante e inequivocabile, in linea con quanto insegna la Sacra Scrittura. È nota l'estrema durezza dell'Antico Testamento contro chi pratica la magia (Es 22,17); (Lv 20,27). La ragione di tanta severità risiede nel fatto che la magia è un rifiuto del vero e unico Dio. «Non vi rivolgete ai negromanti nè agli indovini; non li consultate... Io sono il Signore, vostro Dio» (Lv 19,31). «Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini per darsi alle superstizioni dietro a loro, io volgerò la faccia contro quella persona... perché io sono il Signore, vostro Dio» (Lv 20,6-7). La magia, nella visione biblica, rappresenta un atto di apostasia dal Signore, unico salvatore dei suo popolo (Dt 13,6), ed equivale ad un gesto di ribellione nei confronti di Dio e della sua parola (1 Sam 15,23). «Io, io sono il Signore, fuori di me non v'è salvatore. Io ho proclamato in anticipo e ho salvato» (Is 43,11-12). Altro è la profezia, annunciatrice della salvezza del Signore, altro i presagi degli indovini e dei maghi, portatori di falsità e di inganno (Ger 27,9); (Ger 29,8); (Is 44,25); (Is 47,12-15). Darsi alla magia è come consegnarsi alla prostituzione.
«Il mio popolo consulta il suo pezzo dileguo e il suo bastone gli dà il responso, poiché uno spirito di prostituzione li svia, e si prostituiscono allontanandosi dal loro Dio» (Os 4,12); (Is 2,6); (Is 3,2-3).
Il Libro della Sapienza rileva ironicamente come i riti magici, anziché salvare, conducano ad una situazione addirittura peggiore. «Fallivano i ritrovati della magia e la loro baldanzosa pretesa di sapienza. I maghi promettevano di cacciare timore e inquietudine dall'anima malata, e cadevano malati per uno spavento ridicolo» (Sap 17,7-8).

Il Nuovo Testamento si situa nella stessa linea quando, nel richiedere la fede nell'unico Signore Gesù e il battesimo nel suo nome, esige il rifiuto di ogni mentalità e comportamento magici (At 8,9-13); (At 19,18-20). Sussiste, infatti, una netta opposizione tra l'annuncio della fede e la magia (At 13,6-12); (At 16,16-24). I veri credenti sono chiamati ad affidarsi all'unico profeta, il Signore Gesù, Figlio prediletto del Padre (Mc 1,11) e alle Sacre Scritture donate dallo Spirito alla sua Chiesa (2 Pt 1,16-21). La «stregoneria», in qualunque forma si manifesti, fa parte delle opere che estromettono dall'eredità del Regno di Dio (Gal 5,20), tanto che l'Apocalisse esclude dalla Gerusalemme celeste i «menzogneri» e «fattucchieri» di qualsiasi genere (Ap 9,21); (Ap 18,23); (Ap 21,8); (Ap 22,15).

La magia infatti sostituisce Dio con delle creature e rappresenta una ripresa di quella tentazione diabolica a cui Gesù stesso si è voluto sottoporre, vincendola: «Il diavolo.., gli disse: “Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni... Se ti prostri dinanzi a me, tutto sarò tuo”. Gesù gli rispose: “Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai”» (Lc 4,6-8).

11. Incompatibilità tra magia e fede

E tale è l'insegnamento costante della tradizione cristiana. Già la «Didaché», tra le vie che conducono alla morte, accanto all'idolatria, pone la magia e gli incantesimi. Taziano, verso la fine del II secolo, elabora una dura polemica contro il fatalismo astrale nel quale vede una forma di potere del demonio sull'umanità. Ippolito, nella «Tradizione apostolica», esclude dal battesimo maghi, astrologi e indovini. Tertulliano pronuncia parole severissime verso tutti gli operatori di magia: «Di astrologi, di stregoni, di ciarlatani d'ogni risma, non si dovrebbe nemmeno parlare. Eppure, recentemente, un astrologo che dichiara di essere cristiano ha avuto la sfacciataggine di fare l'apologia del suo mestiere! È dunque necessario ricordare, sia pure brevemente, a lui e ai suoi simili, ch'essi offendono Dio, mettendo gli astri sotto la protezione degli idoli e facendo dipendere da loro la sorte degli uomini. L'astrologia e la magia sono turpi invenzioni dei demoni».

Un giudizio questo condiviso dalla maggioranza dei padri della Chiesa. Secondo Agostino, la magia è demoniaca; la religione cristiana all'opposto è vittoria sul potere del demonio e rottura completa con tale mondo.

Di fronte alle difficoltà dei neo-convertiti ad abbandonare le antiche pratiche magiche, la condanna si fa così forte e massiccia da finire per trasferire a carico del demonio tutta la magia, in ogni sua forma, identificata con la possessione diabolica. Se la posizione di san Tommaso rimane estremamente equilibrata, non mancano testi che, specie nel tardo medioevo, tendono ad accentuazioni eccessive, arrivando a sviluppare l'idea del «maleficio» come di un potere che esseri umani, specialmente donne, possono esercitare sugli altri, avendo patteggiato con il demonio la cessione della propria anima in cambio di capacità preternaturali da esercitare in vita. Un'idea che ha condotto nei secoli XV-XVIII alla triste storia delle persecuzioni di streghe e maghi. Questa vicenda, pur tenendo conto del contesto e della difficoltà di un giudizio storico a posteriori, rimane mortificante per la cristianità occidentale. Non dobbiamo dimenticare d'altra parte che, anche in quelle circostanze, non sono mancati uomini coraggiosi come Cornelius Loos e il gesuita E von Spes in Germania che, in nome della fede, si sono opposti a simili eccessi.


Le vicende di quei secoli, in ogni caso, devono rendere i cristiani cauti nel giudicare la magia come un effetto diretto - sempre e in ogni circostanza - dei demonio. Dal punto di vista teologico, peraltro, non si può razionalisticamente ridurre la realtà delle pratiche magiche, specie quelle «nere», solo ad un fenomeno psichico deviante o ad un semplice atto peccaminoso dell'uomo. In tali pratiche non si può escludere un'azione o dipendenza da satana, avversario giurato dei Signore Gesù e della sua salvezza. Il diavolo - come ci insegna l'Apocalisse - sino alla fine dei tempi userà tutti i suoi poteri e la sua sagacia per ingannare i battezzati ed ostacolare la piena attuazione dei progetto salvifico di Dio sul mondo. «Tutta intera la storia umana afferma il Concilio Vaticano II - è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre, lotta cominciata fin dall'origine del mondo, che durerà fino all'ultimo giorno. Inserito in questa battaglia, l'uomo deve combattere senza soste per poter restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo di grandi fatiche, con l'aiuto della grazia di Dio» (GS 37).


12. La magia come atto moralmente illecito

Il cristiano non può accettare la magia perché non può accettare di posporre il vero Dio alle false credulità. Allo stesso modo non può accettare di ritenere che la sua vita sia dominata da forze occulte manipolabili a piacimento con riti magici o che il suo futuro sia scritto in anticipo nei movimenti stellari o in altre forme di presagio. «Dio - dice il Catechismo della Chiesa Cattolica - può rivelare l'avvenire ai suoi profeti o ad altri santi. Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell'abbondanarsi con fiducia nelle mani della Provvidenza per ciò che concerne il futuro e a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo. L'imprevidenza può costituire una mancanza di responsabilità».


La magia «nera», in particolare, rappresenta una colpa gravissima per il credente. Ciò vale - in diversa misura - per la divinazione e lo spiritismo. «Tutte le forme di divinazione - spiega il Catechismo universale - sono da respingere: ricorso a satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene “svelino” l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l'onore e il rispetto, congiunto a timore amante che dobbiamo a Dio solo».


Riconoscendosi chiamato da Dio a vivere la propria esistenza come risposta libera al suo progetto di amore nell'accoglienza della grazia, il battezzato rifiuta ogni forma di pratiche magiche nella misura stessa in cui esse costituiscono una deviazione dalla verità rivelata, sono contrarie alla fede in Dio Creatore e al culto esclusivo che gli è dovuto, opposte al riconoscimento di Gesù Cristo come unico Redentore dell'uomo e del mondo e al dono del suo Spirito, e quindi si pongono in contrapposizione con l'integrità della professione credente e pericolose per la salvezza. «Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo fosse anche per procurargli la salute - sono gravemente contrarie alla virtù di religione. Tali pratiche sono ancor più da condannare quando si accompagnano ad un'intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all'intervento dei demoni. Anche portare amuleti è biasimevole. Lo spiritismo spesso implica pratiche divinatorie o magiche. Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli. Il ricorso a pratiche mediche, dette tradizionali, non legittima né l'invocazione di potenze cattive, né lo sfruttamento della credulità altrui».


Le stesse ricerche di fenomeni paranormali o di poteri «eccezionali», come visioni a distanza, «viaggi» nell'aldilà o produzione di «fluidi», in quanto atti fini a se stessi, possono essere svianti e pericolose per il giusto equilibrio umano e per l'autentico vissuto della fede battesimale. Molti di questi fenomeni appartengono all'ambito della parapsicologia e quindi al dominio della scienza, anche se rimangono di difficile spiegazione. Talvolta presentano un margine di misteriosità che può generare degli interrogativi sul senso della vita e della morte. In genere tuttavia sono utilizzati per fini ambiguamente e falsamente religiosi o addirittura per scopi di guadagno, come è successo in alcuni casi avvenuti nella nostra stessa Regione. Mettiamo in guardia i fedeli dal cadere in simili forme di strumentalizzazione e dai pericoli che vi sono connessi. L'autentico senso della fede non ha bisogno di simili riferimenti. Il discepolato descritto dal Vangelo richiede l'incontro semplice e autentico con Gesù Signore e Maestro, e rifugge da forme di ricerca dello «straordinario». Credere in Gesù, convertirsi alla sua parola e mettersi alla sua sequela, in comunione con tutta la Chiesa, è il paradigma di riferimento essenziale da cercare e perseguire, come hanno fatto milioni e milioni di credenti dalle origini ad oggi, senza lasciarsi sviare da concezioni e comportamenti miracolistici e vani.